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9-12 Novembre (settimo-decimo giorno). Ripassiamo da Johannesburg per recuperare una partecipante arrivata all'aereoporto una settimana dopo il gruppo e ci dirigiamo a sud verso il Lesotho. Alloggiamo al Malealea Lodge dove ci concediamo qualche escursione e visita antropologico-culturale. Poi partenza ed attraversamento (su sterrato) ovest-est dell'intero piccolo Stato, povero (economia di sussistenza) e montuoso (siamo arrivati con l'auto a 3.030 metri). Dovunque montagne, totalmente vuote oppure disseminate di capanne in pietra (qualcuna col tetto in lamiera ondulata), abitanti laceri ma dignitosi, moltissimi pastorelli che  sbucano da ogni angolo per chiedere dolci (che non diamo loro per evitargli la carie, a loro sconosciuta. In qualche caso diamo frutta secca. Più spesso nulla per non abituarli ad non elemosinare). Notiamo tutti il particolare che ciascuno lesothiano indossa un paio di stivali di gomma (il paese, che d'inverno sappiamo ricoperto di neve, è comunque piovoso e fangoso..).

Agglomerato rurale.

Tipico negozietto (in questo caso di vestiario) a lato della "strada statale" in paese dotato anche di pompa della benzina

Coro di giovani del vicino villaggio si esibiscono (sia per "prove di gruppo" che per ottenere qualche soldo) al Malealea Lodge.

Coro di giovani al Malealea Lodge.

Gruppo musicale del vicino villaggio si esibisce (sia per "prove di gruppo" che per ottenere qualche soldo) al Malealea Lodge.

Da notare la strumentazione, il cui alto livello di "arrangiamento" non impediva un ottimo risultato sonoro.

Da notare la strumentazione, il cui alto livello di "arrangiamento" non impediva un ottimo risultato sonoro.

L'intera band che scatena l'entusiastico coinvolgimento di alcune mature spettatrici.

Sullo sterrato del Lesotho verso il Sani Pass. Dopo soli 2 minuti da tutti gli angoli sono arrivati correndo piccoli pastorelli macilenti elemosinando dolci (ma ottenendo frutta secca).

Incidente stradale di uno dei tantissimi pulmini privati che assicurano lo spostamento dei viaggiatori locali al posto del scadente servizio pubblico.

Trasporto del ferito più grave (con probabili traumi interni) sul retro dei una jeep ("assistito" da passanti) per i 40 km di sterrato che separano dal più vicino locale sanitario.

Inizio della ripidissima discesa (sul solito sterrato, però arricchito da numerose buche)  che dal Sani Pass porta in SudAfrika.